Merita di essere segnalata la tempestività degli interventi dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria e dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per fermare le comunicazioni commerciali che sfruttano l’attuale situazione di emergenza sanitaria attraverso messaggi che pregiudicano gli interessi dei consumatori, oltre ad essere scorretti nei confronti dei concorrenti.

Per quel che riguarda lo IAP, l’art. 8 del Codice di Autodisciplina dispone che la comunicazione commerciale deve evitare ogni forma di sfruttamento della paura ed in applicazione di tale norma e del generale divieto di ingannevolezza di cui all’art. 2 del Codice, sono già due le ingiunzioni che sono state emesse in questo periodo dal Comitato di Controllo.

La prima, in data 28 febbraio 2020, ha ordinato la cessazione della pubblicità di un comune gel igienizzante per le mani di cui veniva enfatizzato l’inconsistente pregio differenziale di una formulazione specifica rispetto al Coronavirus. La seconda, in data 27 marzo 2020, ha ordinato la cessazione della pubblicità di un integratore per rafforzare le difese immunitarie che faceva leva sulla specifica esigenza di contrastare il Coronavirus per sollecitare il consumo del prodotto.

Il Codice del Consumo non contiene una specifica previsione corrispondente a quella dell’art.8 del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria, ma l’art. 20, che pone il divieto di pratiche commerciali scorrette, al n. 3 menziona espressamente la vulnerabilità dei consumatori tra i fattori da considerare in relazione alla possibile efficacia distorsiva.

In applicazione di tale principio l’AGCM ad oggi ha emesso due provvedimenti cautelari (nell’ambito di altrettanti procedimenti istruttori), l’uno in data 27 marzo 2020 e l’altro in data 30 marzo 2020, disponendo l’ oscuramento di un sito e sospendendo la diffusione di messaggi pubblicitari relativi a test diagnostici ed a terapie subdolamente presentate come armi per la battaglia contro il “Coronavirus di nuova generazione”.

L’indebito sfruttamento dell’alterata capacità di valutazione del consumatore dovuta all’allarme cagionato dalla pandemia ha costituito il motivo di entrambe le decisioni attraverso le quali l’AGCM ha voluto sottolineare l’attività di monitoraggio in corso con particolare riferimento alle comunicazioni degli operatori attivi nell’e-commerce.

Sino dalla fine dello scorso mese di febbraio, l’AGCM ha inoltrato richieste di informazioni alle principali piattaforme di vendita on line in merito alle modalità di commercializzazione di prodotti igienizzanti per le mani e di mascherine monouso di protezione delle vie respiratorie. I soggetti destinatari debbono fornire informazioni riguardo a caratteristiche, contenuti, costi e prezzi dei prodotti offerti.